Zincalstibite

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Zincalstibite
Classificazione Strunz (ed. 10)4.FB.10[1]
Formula chimicaZn2Al(OH)6[Sb5+(OH)6][1]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinotrigonale[2]
Parametri di cella
  • zincalstibite-1T: a = 5,321(1) Å, c = 9,786(2) Å, Z = 1[3]
  • zincalstibite-9R: a = 5,340(2) Å, c = 88,01(2) Å, Z = 9[4]
Gruppo puntuale3[4]
Gruppo spaziale[4]
  • zincalstibite-1T: P3 (nº 147)
  • zincalstibite-9R: R3 (nº 148)
Proprietà fisiche
Densità misurata3,2[5] g/cm³
Densità calcolata3,303[5] g/cm³
Sfaldaturadistinta lungo {001}[2]
Coloreincolore (1T); blu pallido (9R)[4]
Lucentezzavitrea[2]
Opacitàtrasparente[2]
Strisciobianco[2]
Diffusionerara
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La zincalstibite (simbolo IMA: Zas[6]) è un minerale del supergruppo dell'idrotalcite e del gruppo della cualstibite appartenente alla famiglia degli idrossidi con composizione chimica Zn2Al(OH)6[Sb5+(OH)6].[1]

La zincalstibite cristallizza politipicamente in due modi differenti:[4]

  • zincalstibite-9R[7]
  • zincalstibite-1T

Etimologia e storia

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Il minerale è l'analogo dello zinco della cualstibite e deve il suo nome ai suoi principali componenti: zinco, alluminio e antimonio (in latino stibium).[1]

Classificazione

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La zincalstibite è stata riconosciuta dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) nel 1998, quindi non è elencata nell'ottava edizione della sistematica di Strunz (obsoleta dal 1977), ma è elencata nella nona edizione di tale sistematica, aggiornata fino al 2009[8] e aggiornata costantemente dal database "mindat.org". Nella nona edizione la zincalstibite è presente nella classe "4. Ossidi (idrossidi, V[5,6] vanadati, arseniti, antimoniti, bismutiti, solfiti, seleniti, telluriti, iodati)" e da lì nella sottoclasse "4.F Idrossidi (senza V od U)"; questa è ulteriormente suddivisa in base alla sua composizione in modo che possa essere trovata nella sezione "4.FB Idrossidi con OH, senza H2O; ottaedri isolati" dove forma il sistema nº 4.FB.10 insieme alla cualstibite.[5]

Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß, la zincalstibite è elencata nella classe degli "ossidi" e da lì nella sottoclasse "idrossidi e idrati ossidici (ossidi contenenti acqua con struttura stratificata)" dove è elencata nel sistema nº IV/F.12-030.[5]

Anche nella classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, elenca la zincalstibite nella classe "idrossidi e ossidi contenenti idrossile" e da lì nella sottoclasse "idrossidi e ossidi contenenti idrossile con gruppi (OH)3 o (OH)6" dove è l'unico membro del sistema nº 06.03.10.[5]

Abito cristallino

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La zincalstibite cristallizza nel sistema trigonale; il gruppo spaziale dipende dal politipo:[4]

Origine e giacitura

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Per quanto riguarda il politipo 1T, il minerale si trova nelle cavità del marmo ed è probabilmente un prodotto di alterazione di diversi solfuri (sfalerite, zinkenite, stibioluzonite) da parte di fluidi idrotermali ricchi di alluminio a bassa temperatura; per quanto riguarda invece il polito 9R, esso è un minerale secondario della zona di alterazione di un deposito di tetraedrite-tennantite, galena, sfalerite e pirite.[4]

Il politipo 1T si trova di solito associato a mimetite e opale,[3] mentre il politipo 9R è associato a cianofillite, linarite, barite, quarzo e goethite.[4]

La zincalstibite è un minerale raro ed è stato trovato in pochi siti.

In Italia è stata rinvenuta a Comeglians e Forni Avoltri (Friuli-Venezia Giulia); a Dossena (Lombardia); a Carrara e a Massa (Toscana).[9][10]

La zincalstibite in Svizzera è stata trovata a Saint-Luc (Canton Vallese) e in Ungheria a Telkibánya.[9][10]

  1. ^ a b c d (EN) Zincalstibite, su mindat.org. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  2. ^ a b c d e (EN) Zincalstibite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  3. ^ a b (EN) Elena Bonaccorsi, Stefano Merlino e Paolo Orlandi, Zincalstibite, a new mineral, and cualstibite: Crystal chemical and structural relationships (PDF), in American Mineralogist, vol. 92, 2007, pp. 198-203. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  4. ^ a b c d e f g h (EN) Zincalstibite (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  5. ^ a b c d e (DE) Zincalstibite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  6. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  7. ^ (EN) Zincalstibite-9R, su mindat.org. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  8. ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 13 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
  9. ^ a b (EN) Localities for Zincalstibite, su mindat.org. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  10. ^ a b (DE) Zincalstibite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 13 ottobre 2024.

Collegamenti esterni

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Voci correlate

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