Imma Battaglia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Imma Battaglia nel 2015

Immacolata Battaglia, detta Imma (Portici, 28 marzo 1960), è un'attivista e politica italiana, una delle figure leader del movimento per i diritti LGBT in Italia[1].

Presidente del Circolo di cultura omosessuale "Mario Mieli" dal 1995 al 2000, è tra i fondatori di Di' Gay Project, di cui è stata presidente fino al febbraio 2014. Dal 2013 al 2016 è stata consigliere comunale a Roma, eletta nelle file di Sinistra Ecologia Libertà.

Attivismo LGBT

[modifica | modifica wikitesto]

Laureata in Matematica all'Università degli Studi di Napoli Federico II, fu membro del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli di Roma, diventandone anche presidente[2] fino al 2000. Tra le protagoniste del movimento LGBT italiano fin dai primi anni novanta, fu organizzatrice insieme a Vladimir Luxuria del primo Gay pride ufficiale in Italia[3], che si tenne a Roma nel 1994. Da presidente del Mario Mieli promosse l'ingresso dell'associazione nell'EPOA (European Pride Organisers Association)[4] e, nel 1996, avanzò la candidatura di Roma a ospitare il Gay pride mondiale del 2000[4]. Quando la Capitale ottenne l'organizzazione dell'evento[5] Battaglia ne assunse il coordinamento; già nel 1999 era stata organizzatrice del Gay pride nazionale, che si tenne sempre a Roma[6].

Imma Battaglia al Gay Pride di Padova del 2002 con Marco Cappato, Daniele Capezzone e Nichi Vendola

Il periodo immediatamente precedente il World Pride la vide impegnata come Presidente del Mario Mieli e organizzatrice in una forte polemica con il mondo politico insieme a tutti gli esponenti del movimento omosessuale italiano. L'allora presidente del Consiglio Giuliano Amato, riferendo in Parlamento sulla questione, dichiarò di ritenere «inopportuna» la manifestazione nell'anno del Giubileo ma di non potervisi «purtroppo» opporre perché «vi è una Costituzione che ci impone vincoli e costituisce diritti»[7]; oltre alle prevedibili reazioni politiche e associative per quel «purtroppo» che fu visto come una giustificazione di fronte alle gerarchie vaticane[7], giunsero anche le proteste di Magistratura democratica che, in un comunicato, espresse «stupore» e «indignazione» per le parole di Amato, ricordando che la Costituzione «non è un impaccio, ma la regola fondamentale della convivenza»[8]. L'allora sindaco di Roma Francesco Rutelli ritirò il patrocinio che era stato concesso dal Comune. Imma Battaglia dichiarò dalle pagine dei giornali "Noi manifesteremo comunque, con o senza autorizzazione".[senza fonte]

Il World Gay Pride si svolse regolarmente tra il 1º e il 9 luglio 2000 e l'attacco mosso dalla Chiesa cattolica[9] causò non solo un inatteso compattamento all'ultimo minuto di tutte le realtà lgbt italiane, ma anche una partecipazione straordinaria che andò oltre il mezzo milione di persone (Imma Battaglia dal palco gridò "Siamo un milione!"[10]), e che non era stata prevista dagli stessi organizzatori dell'evento. Enorme fu l'afflusso di persone eterosessuali che parteciparono per solidarietà. All'indomani dell'evento, il Papa Karol Wojtyła condannò esplicitamente dalla finestra di piazza San Pietro le «ben note manifestazioni che a Roma si sono svolte nei giorni scorsi» e «l'offesa recata ai valori cristiani di una città che è tanto cara al cuore di tutti i cattolici del mondo»[11].

Dopo il World Pride, in seguito a polemiche interne alle associazioni romane, lascia il Circolo Mario Mieli e fonda l'APS Di' Gay Project, di cui è presidente[12][13]. L'attrito con il Mario Mieli divenne ancora più forte nel momento in cui Battaglia andò a fare concorrenza allo storico circolo sulle sue iniziative commerciali, creando nel 2001 il Gay Village, che diventa a breve uno dei riferimenti della comunità gay romana. È ideatrice e organizzatrice del Gay Village,[14] importante evento dell'estate romana[15], vincitore del Best Event Awards 2011, il premio assegnato dall'Agenzia della Comunicazione ai migliori eventi organizzati in Italia[16][17]. L'ultima edizione è stata organizzata nel 2018 nel quartiere di Testaccio. Il 27 maggio 2012, presso la sede del Dì Gay Project, Imma Battaglia celebra un "matrimonio civile" tra due donne, che firmano una scrittura privata predisposta dai legali dell'associazione che punta a tutelare la convivenza sulla base delle possibilità offerte dall'attuale legge italiana[18][19]. Dal 2012 scrive sulla versione italiana dell' Huffington Post diretto da Lucia Annunziata.

Attività politica

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2009 accetta la proposta dell'amico di vecchia data Nichi Vendola[20] di candidarsi alle elezioni europee nelle liste di Sinistra e Libertà[21]. Ottiene 3.586 voti, ma il partito non raggiunge la soglia di sbarramento necessaria per accedere al Parlamento europeo[22]. Nel 2013 è una delle candidate alle Elezioni Regionali del Lazio nella Lista Civica a sostegno della candidatura alla Presidenza di Nicola Zingaretti[23]. Nello stesso anno si candida nelle liste di Sel alle elezioni comunali a Roma, venendo eletta consigliera[24][25].

Politicamente si è sempre dichiarata aperta al dialogo con tutte le forze politiche e contraria al pregiudiziale schieramento a sinistra del movimento gay, cosa che negli anni la porta a scontri diretti con ampia parte del movimento stesso[26][27][28]. Polemiche suscitò la presenza al Gay Village nel 2009 di Gianni Alemanno, che partecipò alla serata conclusiva con la presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

Il 21 luglio 2012, un post di Battaglia sulla sua pagina facebook di apertura verso Pier Ferdinando Casini diviene oggetto di dure polemiche all'interno della comunità. Casini aveva precedentemente dichiarato: "Stabilire garanzie giuridiche per una coppia di conviventi anche dello stesso sesso è un fatto di civiltà ma i matrimoni tra gay sono una idea profondamente incivile". Imma Battaglia aveva commentato[28][29][30][31]:

«Accolgo l'apertura di Casini, nonostante la terminologia poco rispettosa. L'Italia deve superare con il pragmatismo le barriere ideologiche che la fanno restare in stallo sulle questioni più importanti. In particolare, sui diritti civili non possono valere le imposizioni, ma le convergenze e le larghe intese, affinché i diritti entrino a pieno titolo nell'agenda politica»

Nell'agosto del 2012, un articolo di Battaglia pubblicato sul Giornale intitolato «Le unioni civili? A noi gay non interessano»[32] la rendono oggetto di attacchi da parte di numerosi esponenti del movimento LGBT italiano[senza fonte]. Nell'articolo Battaglia sosteneva come la questione omosessuale fosse usata come uno «specchietto per le allodole»[32] in un momento storico in cui le priorità della politica, per la crisi economica, erano in realtà altre[32]. Il giorno dopo, con un nuovo articolo, Battaglia chiarisce che Non solo nozze; non solo unioni sarebbe stato un titolo più appropriato di quello scelto dal quotidiano, pur ribadendo le convinzioni espresse nell'articolo precedente[33].

In vista delle elezioni comunali di Roma dell’ottobre del 2021, in rappresentanza di Liberare Roma si candida alle primarie del centro-sinistra per la scelta del candidato sindaco arrivando quarta con il 6,34% dei voti (2897 preferenze).[34]

Imma Battaglia ed Eva Grimaldi nel 2015, a una manifestazione in favore del matrimonio egualitario.

Precedentemente legata sentimentalmente all'attrice Licia Nunez, dal 2010 ha una relazione con l'attrice Eva Grimaldi. Il 19 maggio 2019 le due si uniscono civilmente,[35] in una cerimonia celebrata direttamente da Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili.

Nel 2022 partecipa come concorrente al programma di Alessandro Borghese - Celebrity Chef in onda su TV8.

  1. ^ Anna Rita Cillis, "Così si creano parcheggi per i bimbi". Insorgono i sindacati e il centrosinistra, in la Repubblica, 11 novembre 2010. URL consultato il 15 febbraio 2010.
  2. ^ Cecilia Cirinei, Notte transgender a Forte Squatter, in la Repubblica, 19 aprile 1988. URL consultato il 23 febbraio 2013.
  3. ^ Primo gay pride italiano del 1994, in Radio Popolare Roma, 10 gennaio 2009. URL consultato il 22 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  4. ^ a b Imma Battaglia: un’attivista con la A maiuscola, in LWord10, 12 giugno 2011. URL consultato il 23 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
  5. ^ Daniele Mastrogiacomo, L'Europa è dei gay, cortei per 500 mila, in la Repubblica, 27 giugno 1999. URL consultato il 23 febbraio 2013.
  6. ^ Elena Dusi, Il centro conquistato dai gay, in la Repubblica, 27 giugno 1999. URL consultato il 23 febbraio 2013.
  7. ^ a b Gianluca Luzi, Gay Pride inopportuno, in la Repubblica, 25 maggio 2000. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  8. ^ «Purtroppo» c'è la Costituzione e la magistratura si indigna, in la Repubblica, 27 maggio 2000. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  9. ^ Marco Politi, La guerra dei cardinali per impedire il Pride, in la Repubblica, 2 luglio 2000, p. 6. URL consultato il 20 marzo 2011.
  10. ^ Daniele Mastrogiacomo, Carri, musica e bandiere: sfila il popolo dei gay, in la Repubblica, 9 luglio 2000. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  11. ^ Il Papa contro il Gay pride: «Un'offesa ai valori cristiani», in la Repubblica, 9 luglio 2000. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  12. ^ Francesca Alliata Bronner, E nel Testaccio Village kermesse gay & fitness, in la Repubblica, 11 luglio 2002. URL consultato il 23 febbraio 2013.
  13. ^ Marco Pasqua, "Ci ha umiliato, se ne vada" I gay furiosi con il premier, in la Repubblica, 02 novembre 2010. URL consultato il 15 febbraio 2011.
  14. ^ Gay Village, in tremila all'inaugurazione, presenti Vendola e Luxuria, in la Repubblica, 18 giugno 2010. URL consultato il 15 febbraio 2011.
  15. ^ Copia archiviata, su gayvillage.it. URL consultato il 10 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2011).
  16. ^ ROMANOTIZIE.IT - Il Gay Village vince il premio 'Migliore evento pubblico italiano dell'anno', su romanotizie.it. URL consultato il 25 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2014).
  17. ^ Premi: Gay Village premiato a Milano con 'Best Event Awards 2011' - - Libero Quotidiano Archiviato il 27 novembre 2011 in Internet Archive.
  18. ^ «Matrimonio» civile di Daniela e Silvia
  19. ^ Coppie di fatto: domenica 'matrimonio' lesbo, celebra Imma Battaglia - - Libero Quotidiano, su liberoquotidiano.it. URL consultato il 15 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  20. ^ Sinistra Ecologia Libertà, Imma Battaglia - Candidata Europee, 3 maggio 2009. URL consultato il 28 giugno 2024.
  21. ^ Vota Imma Battaglia alle Elezioni Europee 2009, su immabattaglia.blogspot.com. URL consultato il 28 giugno 2024.
  22. ^ Elezioni 2009, i risultati del voto gay, su Omosofia, 24 luglio 2009. URL consultato il 28 giugno 2024.
  23. ^ Redazione Roma Online, Zingaretti cerca il voto dei gay: nella sua Lista Civica Imma Battaglia, su Corriere della Sera Roma. URL consultato il 28 giugno 2024.
  24. ^ Arriva il Gay Village, Imma Battaglia"Marino invitato, ma scelga lui", su la Repubblica, 18 giugno 2013. URL consultato il 28 giugno 2024.
  25. ^ Imma Battaglia 'ripescata' - è nel Consiglio Comunale di Roma - Spetteguless, su spetteguless.it. URL consultato il 28 giugno 2024.
  26. ^ Matrimoni gay in Italia, continua il delirio di Imma Battaglia: ‘Prima la crisi’ [VIDEO], su gaywave.it. URL consultato il 6 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2012).
  27. ^ Lettera a Imma Battaglia sui diritti, le aperture e le feritoie, su politicaoggi.it. URL consultato il 6 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2014).
  28. ^ a b Vota “Gay per Casini” » Il semaforo blu - Blog - L'espresso, su sappino.blogautore.espresso.repubblica.it. URL consultato il 6 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2012).
  29. ^ Alessandro Paesano, Elementi di critica omosessuale: Imma Battaglia, il delirio politico sull'apertura a Casini e la trave nell'occhio., su Elementi di critica omosessuale, domenica 22 luglio 2012. URL consultato il 28 giugno 2024.
  30. ^ Glive, Imma Battaglia dichiara: "Accolgo l'apertura di Casini", su it.paperblog.com, 21 luglio 2012. URL consultato il 10 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2013).
  31. ^ Imma Battaglia appoggia Casini: se l'alleanza passa per l'insulto, su gay.tv. URL consultato il 6 agosto 2012 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2018).
  32. ^ a b c Imma Battaglia, Le unioni civili? A noi gay non interessano, in il Giornale, 24 luglio 2012. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  33. ^ Imma Battaglia, Ai gay italiani non basta il registro delle unioni civili, in il Giornale, 25 luglio 2012. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  34. ^ Primarie Roma, Gualtieri sarà il candidato sindaco del centrosinistra: "Ora tutti uniti per rilanciare Roma", su RomaToday. URL consultato il 22 giugno 2021.
  35. ^ Valentina Lupia, Roma, Eva Grimaldi e Imma Battaglia hanno detto sì, su roma.repubblica.it, 22 settembre 2022.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]