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La Romania torna al successo nella Coppa FIRA. Si comincia a parlare di un allargamento del "Cinque nazioni" alla squadra rumena che è l'unica a superare la Francia, almeno in Europa.
La nazionale delle Figi si reca nel luglio-agosto 1981 alle isole Tonga per un lungo tour. Il bilancio è di 7 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte di cui una contro la nazionale tongana (bilancio di 3 vittorie su 4 nei test ufficiali)
La nazionale sudafricana si reca in Nuova Zelanda per un controverso tour. La politica dell'apartheid del governo sudafricano è sempre più contrastata nel mondo, anche nei paesi anglosassoni. Avvengono scontri di piazza, inconsueti per un paese come la Nuova Zelanda. Alcuni incontri saranno annullati, in alcune occasioni i giocatori delle due squadre dovranno recarsi allo stadio nottetempo e dormirci dentro e addirittura si assisterà a lanci di sacchi di farina da un aereo sui giocatori.
Dopo le vittorie su Spagna e Polonia e la sconfitta con l'Unione Sovietica, gli azzurri, ancora affidati a Pierre Villepreux, sfiorano l'impresa contro la Francia a Rovigo (9-17), prima di cedere alla Romania (35-9), lanciata verso la vittoria nel torneo.
Gli azzurri ripetono l'esperienza dell'anno prima con un tour in Australia. Un tour che non avrà grande risonanza, se non per la pesante sconfitta contro Queensland, ma che segna i notevoli progressi del rugby italiano.
Nel frattempo scoppia il "caso Francescato": Rino Francescato, annunciata l'intenzione di lasciare Treviso per giocare a Brescia, viene accusato di professionismo. Lui e i suoi due fratelli (Nello e Bruno) decidono di lasciare il rugby. Alla Nazionale manca anche il capitano Ambrogio Bona che, dopo 50 partite in Nazionale, viene sospeso dopo la partita con la Romania per essersi lasciato andare ad alcune intemperanze.
Affidata ora a Marco Pulli e Paolo Paladini, eredi di Villepreux, la nazionale inizia con un pareggio a Mosca con l'Unione Sovietica (12-12) e una facile vittoria con la Germania Ovest(23-0). Il pareggio a Mosca è preceduto da una protesta della federazione italiana per le condizioni pericolose e misure non regolamentari del terreno di gioco dello stadio "Nauka" di Mosca. L'Italia schiera la promettente coppia di mediani formata da Fulvio Lorigiola e Stefano Bettarello, il cui valore negli anni successivi sarà riconosciuto da convocazioni nella selezione del World XV per il primo e nei Barbarians per il secondo. Il pareggio in extremis dei russi sa di beffa, ma la prestazione segnala che il livello degli azzurri sta crescendo rapidamente. Senza storia invece la vittoria con la modesta Germania, tornata in prima divisione dopo anni di purgatorio. In questa partita esordisce in nazionale Marzio Innocenti, futuro capitano degli azzurri.