Territorio Libero di Trieste

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 2 ago 2017 alle 13:28 di 193.43.176.11 (discussione) (Si invita a non cancellare una versione fornita di reali e dettagliati dati storici per rienserire la precedente verisone piena di approssimazioni)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Territorio Libero di Trieste
Territorio Libero di Trieste - Localizzazione
Territorio Libero di Trieste - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoTerritorio Libero di Trieste
Nome ufficialeTerritorio Libero di Trieste
Svobodno tržaško ozemlje
Slobodni teritorij Trsta
Lingue ufficialiItaliano, sloveno, croato[1]
Lingue parlateItaliano, sloveno, croato, istroveneto, veneto, istrioto, istrorumeno, dialetto triestino, inglese, serbo
InnoNessuno[2]
CapitaleTrieste (248 307 ab. nel 1938), sede delle amministrazioni alleate
Altre capitaliCapodistria (7 105 ab. nel 1938), sede delle amministrazioni jugoslave non riconosciute dagli alleati
Dipendente daBandiera del Regno Unito Regno Unito
Stati Uniti
Jugoslavia
Politica
Forma di governoGoverno civile e militare anglo-statunitense (zona A)
Amministrazione civile e militare jugoslava tramite l'Armata Popolare Jugoslava
(zona B)
Nascita15 settembre 1947
CausaTrattato di pace
FineDe facto: 5 ottobre 1954
De iure: 11 ottobre 1977
CausaDe facto: Memorandum di Londra
De iure: Trattato di Osimo
Territorio e popolazione
Bacino geograficoVenezia Giulia, Istria
Massima estensione738 km² nel 1947
Popolazione375 000 nel 1947
Economia
ValutaLira italiana, am-lira (zona A)
Lira triestina, dinaro jugoslavo (zona B)
Varie
Sigla autom.TS (zona A)
STT (zona B)
Religione e società
Religioni preminentiCattolicesimo
Religioni minoritarieProtestantesimo, ebraismo
Evoluzione storica
Preceduto da Regno d'Italia
Succeduto daBandiera dell'Italia Italia
Jugoslavia
Ora parte diBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Slovenia Slovenia
Bandiera della Croazia Croazia

Il Territorio Libero di Trieste[3] (in sloveno: Svobodno tržaško ozemlje, in croato: Slobodni teritorij Trsta, in inglese: Free Territory of Trieste), spesso colloquialmente abbreviato in TLT, è uno Stato indipendente previsto dall'articolo 21 del trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate del 1947, che cita testualmente “In virtù del presente articolo viene costituito il Territorio Libero di Trieste, la cui estensione e delimitata dal Mare adriatico e dalle frontiere definite agli articoli 4 e 22 del presente Trattato. Il Territorio Libero è riconosciuto dalle Potenze alleate ed associate e dall’Italia, le quali convengono che la sua integrità e la sua indipendenza verranno assicurate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.”.

A norma dello stesso trattato il Territorio Libero di Trieste avrebbe dovuto essere demilitarizzato e neutrale, governato inizialmente secondo le previsioni normative di uno Strumento per il regime provvisorio, redatto dal Consiglio dei ministri degli esteri e approvato dal Consiglio di sicurezza dell'ONU nella risoluzione del 10 gennaio 1947. Tale Strumento sarebbe rimasto in vigore fino alla data che il Consiglio di Sicurezza avrebbe dovuto determinare per l'entrata in vigore di uno Statuto Permanente, anch'esso allegato al trattato di Parigi. In immediata successione si sarebbero dovute creare le forme di governo necessarie per il funzionamento dello Stato (un Governatore, un Consiglio di Governo, un'assemblea Popolare eletta dal popolo del territorio Libero ed un Corpo Giudiziario), nonché eleggere un'assemblea costituente che avrebbe dovuto approntare la nuova costituzione del TLT. L'ONU avrebbe comunque mantenuto dei poteri di controllo sul TLT, per il tramite del proprio Consiglio di Sicurezza.

Il TLT avrebbe compreso nei suoi confini circa 375.000 abitanti (290.000 italiani, 70.000 sloveni, 11.000 croati e quasi 5.000 di nazionalità diverse), comprendendo la città di Trieste (capitale del TLT), a nord il litorale fino al Timavo, e a sud parte dell'Istria occidentale fino al fiume Quieto, nonché un Porto Libero a sua volta amministrato da uno Strumento internazionale.

Storia

Manifesto per il Piano Marshall, tra le bandiere europee occidentali è inclusa anche quella del Territorio Libero di Trieste, erroneamente raffigurata con campo blu invece che rosso

Alla fine del conflitto mondiale nel maggio 1945 le zone italiane poste ad est del fiume Isonzo, inclusa la città di Trieste, vennero occupate dalle truppe dell'esercito jugoslavo. In seguito, il 9 giugno 1945 venne firmato a Belgrado l'accordo tra Gran Bretagna, Stati Uniti e Jugoslavia che stabiliva la linea Morgan, la nuova linea di demarcazione lungo il corso dell'Isonzo e fino a est / sud-est di Muggia. Il 12 giugno avvenne il ritiro effettivo dell'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia ed il passaggio di Trieste e Gorizia, nonché (20 giugno) di Pola, ad un "Governo Militare Alleato".

Per dare una soluzione alle dispute territoriali tra Jugoslavia e Italia nella zona di Trieste, rivendicata da entrambe, a seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell' Onu del 10 gennaio 1947, adottata con 9 voti favorevoli ed 1 astensione ( Australia), fu inserita all'interno del trattato di pace tra l'Italia e le 26 nazioni alleate alla fine della seconda guerra mondiale.la creazione del Territorio Libero di Trieste. Nel trattato furono inseriti: (1) Lo strumento per il regime provvisorio del Territorio Libero di Trieste, (2) Lo Statuto permanente per il Territorio Libero di Trieste (3) Lo strumento per il porto Libero di Trieste (Vedi la Registrazione Ufficiale del Consiglio di Sicurezza, Secondo Anno, Supplemento n. 1, allegato 2).

Ai sensi dello Strumento per il regime provvisorio, secondo il quale ( art. 1 dell'allegato VII ) fino all'entrata in funzione del Governatore "il Territorio Libero continuerà ad essere amministrato dai Comandanti militari alleati agenti ciascuno nelle rispettive zone" fu affidato all'amministrazione militare jugoslava il territorio a sud della linea Morgan, mentre quello a nord della stessa fu affidato all'amministrazione angloamericana.

Il TLT era quindi diviso in due zone:

  • la Zona A di 222,5 km² e circa 310 000 abitanti (di cui, secondo stime alleate, 63 000 sloveni) partiva da San Giovanni di Duino, comprendeva la città di Trieste e terminava presso Muggia ed era amministrata dal governo militare alleato;
  • la Zona B (capoluogo Capodistria) comprendente la parte nord-occidentale dell'Istria, di 515,5 km² e circa 68 000 abitanti (51 000 italiani, 8 000 sloveni e 9 000 croati secondo le stime della Commissione Quadripartita delle Nazioni Unite), amministrata dall'esercito jugoslavo;
    • la Zona B era, a propria volta, divisa in due parti: i distretti di Capodistria e di Buie, separati dal torrente Dragogna, che segnava il confine tra le repubbliche jugoslave di Croazia e Slovenia.

Il vizio all'origine del TLT stava nell'asimmetria delle amministrazioni. La Zona A era affidata in amministrazione a potenze non confinanti (inglesi e statunitensi), la Zona B ad uno Stato confinante, la Jugoslavia, che aspirava ad annettersi l'intero territorio. In pratica mai funzionò come un vero Stato indipendente, sebbene fino al 1954 possedesse un sistema postale e ferroviario proprio, proprie targhe automobilistiche e propri documenti di identità. Il suo funzionamento dipendeva dalla nomina di un Governatore da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il rinvio della scelta del Governatore si protrasse per vari anni e i diversi nomi proposti dalle parti furono sistematicamente oggetto di veto reciproco sia da parte degli Alleati occidentali che da parte dei sovietici.

Nel 1952 nella Zona A alcune competenze (fra cui il Direttorato delle finanze e dell'economia), vennero affidate a dirigenti nominati direttamente dal Governo italiano[4]. Il 5 e 6 novembre 1953 vi furono a Trieste violenti scontri di piazza da parte di coloro che reclamavano la riunificazione della città all'Italia. Nei disordini, conosciuti come Rivolta di Trieste, vennero uccisi sei cittadini, cui è stata successivamente conferita un'onorificenza dal governo italiano. La situazione di continua tensione convinse gli angloamericani ad abbandonare l'amministrazione della zona A, affidandola al governo italiano.

L'affidamento all'Italia dell'amministrazione provvisoria della zona A

Lo stesso argomento in dettaglio: Memorandum di Londra e Trattato di Osimo.

Il 5 ottobre 1954 venne firmato a Londra un memorandum d'intesa tra Regno Unito, Stati Uniti, Italia e Jugoslavia (testo), per il quale, col consenso jugoslavo, gli angloamericani cedettero al governo italiano l'amministrazione della Zona A mentre la Zona B passava a quella civile jugoslava: la linea di demarcazione fra le due zone[5] venne però spostata a favore della zona B.

Precedentemente essa tagliava l'abitato di Albaro Vescovà (Škofije) e proseguendo all'interno della penisola muggesana arrivava sino ad Ancarano, lasciando nella Zona A le frazioni di Valdoltra, Elleri, Crevatini (Hrvatini) e Plavia (Plavje): a seguito della stipula del Memorandum d'intesa anche questi centri abitati furono assegnati alla amministrazione jugoslava. Il Memorandum non fu mai ratificato dall'Italia L'Unione sovietica e le altre nazioni firmatarie del trattato di pace del 1947 si astennero dall'intervenire sulla questione.

Il passaggio dei poteri dall'amministrazione alleata a quella italiana avvenne il 25 ottobre 1954.

Nel 1975 Italia e Jugoslavia firmarono un trattato bilaterale che definiva il confine tra le due zone quale frontiera italo-jugoslava. Mancando l'adesione al trattato, e conseguente ratifica, da parte delle altre 20 nazioni firmatarie del trattato di pace, esso è ritenuto privo di qualsiasi validità giuridica internazionale sia dagli ambienti della destra italiana che da quelli indipendentisti.

L'ordine del giorno dell'ONU per la nomina del Governatore del TLT venne comunque rimosso il 9 gennaio 1978, a seguito di esplicita richiesta dei rappresentanti italiano e jugoslavo[6].

Comandanti di zona del TLT

Lista dei comandanti di zona del TLT suddivisi nelle due zone d'occupazione:[7]

Zona A

Zona B

Lingue e gruppi linguistici

Zona A

Ecco le lingue ed i gruppi linguistici nella zona A, secondo le stime approssimative del Governo Militare Alleato fatte nel 1949:

Etnia Numero di abitanti Percentuale
Italiani 239 200 79%
Sloveni 63 000 21%
Totale 302 000 100%

Inoltre erano presenti 5 000 soldati statunitensi della TRUST (TRieste United States Troops) e 5 000 soldati britannici della BETFOR (British Element Trieste FORce).

Zona B

Stemma utilizzato nella zona B.

Secondo le stime della Commissione internazionale inviata dalle quattro potenze nel 1946, le lingue e i gruppi linguistici nella Zona B erano costituiti da:

Etnia Numero di abitanti Percentuale
Italiani 51 000 75 %
Sloveni e croati 17 000 25 %
Totale 68 000 100 %

Inoltre erano presenti 5 000 soldati dell'Armata Popolare Jugoslava.

Forze armate e di polizia del TLT

Il confine tra Italia e Territorio Libero di Trieste sulla SS 14 tra Monfalcone e Duino-Aurisina.

Zona A

351st Infantry Regiment, su:
Comando e Compagnia Comando
Compagnia Servizi
Compagnia Mortai Pesanti
Compagnia Carri
Tre battaglioni di fanteria, ciascuno su Compagnia Comando, tre compagnie fucilieri e compagnia armi pesanti.
Unità di supporto, tra cui :
88th Reconnaissance company
12th Field Artillery battery
517th Combat Engineer company
281st Military Police Service company
7106th Engineer Service company
23rd Ordnance Maintenance company
508th Signal company
23rd Quartermaster company
9th Transportation Truck company
7th Station Hospital,
98th Army Band
7101st General Depot Headquarters company.[8]
  • BETFOR (British Element Trieste FORce) Bandiera del Regno Unito
24th Guards Brigade, poi 24th Infantry Brigade, sui seguenti battaglioni (a rotazione):
1st Scots Guards (Maggio 1945 - Maggio 1946)
2nd Coldstream Guards (Maggio 1945 - Maggio 1946)
1st London Irish Rifles (Maggio 1945 - Dicembre 1946)
1st London Scottish (Maggio 1945 - Dicembre 1946)
9th Royal Fusiliers (Maggio 1945 - Dicembre 1946)
1st King's Own Regiment (Maggio 1945 - Maggio 1950)
7th North Staffordshire Regiment (Novembre 1945 - Agosto 1946)
2nd Monmouthshire Regt (Marzo 1946 – Settembre 1946)
4th Dorset Regiment (April 1946 - Settembre 1946)
Royal Northumberland Fusiliers (Aprile 1946 - Settembre 1946)
1st Royal Sussex Regiment (Aprile 1946 - Giugno 1947)
1st Welch Regiment (Aprile 1946 - Giugno 1947)
2nd Queen's Own Cameron Highlanders (Agosto 1946 – Marzo 1947)
1st Worcester Regiment (Agosto 1946 - Maggio 1947)
1st Ox & Bucks Light Infantry (Maggio 1947)
2nd Essex Regiment (Agosto 1946 - Maggio 1947)
1st Border Regiment (Ottobre 1946 - Marzo 1947
2nd Royal Scots (Giugno 1947 - Dicembre 1948)
2nd South Lancashire Regiment (Settembre 1947 - Febbraio 1951)
1st Cameronians (Dicembre 1948 - Dicembre 1949)
1st Northamptonshire Regiment (Novembre 1949 - September1952)
1st South Lancashire Regiment (Maggio 1950 - Febbraio 1951)
1st North Staffordshire Regt (Febbraio 1951 - Giugno 1953)
1st Loyal Regiment (Febbraio 1951 - Ottobre 1954)
1st Suffolk Regiment (Maggio 1953 - Agosto 1954)
2nd Lancashire Fusiliers (Giugno 1953 - Ottobre 1954)
Unità di supporto, tra cui:
BETFOR Signal Squadron, Royal Signals Corps
66th Independent Field Squadron, Royal Engineers
342nd Army Troop Squadron, Royal Engineers
227th Provost Company, Royal Military Police
S" Field Battery - 12th Anti-Tank Regiment, Royal Artillery
BETFOR Detachment, Royal Ordnance Corps
768th Static Workshop, Royal Electrical & Mechanical Engineers
20th Infantry Workshop, Royal Electrical & Mechanical Engineers
83rd General Military Hospital, Royal Army Medical Corps
Trieste Security Office, Intelligence Corps
65th Company, Royal Army Service Corps[9]

Zona B

Comuni del TLT

Il territorio era diviso in 18 comuni, la bandiera accanto al comune indica se attualmente si trova in Italia, Slovenia o Croazia:

Zona A:

Zona B:

Partiti politici nel TLT

Lo stesso argomento in dettaglio: Partiti politici nel Territorio Libero di Trieste.

Elezioni nel TLT

Note

  1. ^ Art. 7 dello Statuto del Territorio Libero di Trieste:
    «Le lingue ufficiali sono italiano e sloveno, la Costituzione ha il dovere di determinare l'utilizzo del croato come terza lingua».
    Fonte: (EN) Trieste Permanent Statute of FTT.
  2. ^ Inno ufficioso il Viva San Giusto, tratto dal prologo dell'opera lirica Marinella di Giuseppe Sinico (1836-1907).
  3. ^ Per il nome ufficiale si veda l'articolo 4 del Trattato di pace con l'Italia, p. 377
  4. ^ Daniele Andreozzi e Loredana Panariti, L'economia di una regione nata dalla politica, in Robero Finzi, Claudio Magris e Giovanni Miccoli (a cura di), Il Friuli Venezia Giulia, della serie Storia d'Italia, le Regioni dall'unità ad oggi, Vol.II, pag. 851, Torino, Giulio Einaudi Ed., 2002
  5. ^ Non si può definire "confine" o "frontiera" perché non contemplato nel Trattato di Pace con l'Italia
  6. ^ United Nations, Security Council, Art. 98, Repertory, Suppl. 5, vol. V (1970-1978), p. 131: The Secretary General stated that two items, namely the appointment of a Government for the Free Territory of Trieste (S/12269, item 5) and the question of the Free Territory of Trieste (S/12269, item 13) had, with the consent of the Council, been deleted from the list of those matters.
  7. ^ Worldstatesmen / Italy / Trieste by Ben Cahoon
  8. ^ Trieste and the Free Territory of Trieste(FTT)1945-1954
  9. ^ vedi [1] e [2]

Bibliografia

  • Bogdan C. Novak, Trieste 1941-1954, Milano, Mursia, ISBN 978884259996

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN146003534 · LCCN (ENn88039492 · GND (DE4060884-0 · J9U (ENHE987007560123705171